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Sono “sbarcato” in Ligura venerdì mattina (ora è domenica). Dopo quasi due settimane in Sardegna ero entuiasta ma anche “saturo” di esperienze. Anche la Liguria (lo so, sono ripetitivo) è una terra a cui sono molto legato. Sono infatti nipote di nonni Liguri e tuttora mia nonna abita ad Alassio (Sv) dove passo ogni volta che posso.
Nonostante la mia parte ligure, devo ammettere che conoscevo molto poco Genova e ancora una volta mi sono sorpreso della bellezza e dalla originalità di una nostra città. Devo però ammettere che, a differenza di altre regioni, la Liguria mi pare meno in “fermento”: sì ci sono molte esperienze interessanti, ma mi sembrano più slegate, più legate all’azione di singoli. Non sento quel fermento sotterraneo che ho trovato in Piemonte, Sardegna, Veneto. Ma potrei sbagliami e spero proprio di ricredermi. La logistica spesso pazza di questo viaggio mi spinge a dover spezzare la visita in Liguria. In parte ora in parte a fine novembre.
Oggi, tra l’altro, il gelo e la pioggia mi hanno colto all’improvviso. Ieri giravo per Genova a maniche corte e oggi ci sono 5 gradi e con due felpe e la stufa accesa sto appena bene. Poi, sì insomma c’è questa cosa dell’ora di luce in meno la sera (a causa del cambio dell’ora) che proprio non mi piace! Ma le lamente finiscono qui. Non sono proprio nel mio stile!
Torniamo a questi due giorni liguri. Venerdì mattina ho avuto uno splendido incontro con Massimo Angelini. Nel giro di un’ora abbiamo discusso di semi rurali, filosofia, antropologia, teologia, editoria, bioregionalismo, medioevo, storia, spiritualità, simbolismo. E potrei continuare. Un vero concentrato di stimoli, spunti per percorsi, messa in discussione di dogmi e concetti dati per acquisiti. Avrei vouto andare avanti per ore, ma gli impegni me lo hanno portato via. Tra le riflessioni che più mi sono rimaste impresse, ne cito (in ordine sparso) alcune:
- una verità che provoca dolore è una mezza verità
- la giustizia senza bellezza porta ai gulag
- la bellezza non può essere falsa
- bene, bello e vero devono necesariamente “vivere insieme”
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bisogna ritrovare il gusto delle parole forti
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abbiamo poco tempo da vivere eppure vogliamo “ingannare il tempo”, “passare il tempo” e una delle prime industrie è quella del “tempo libero”.
Se andate sul suo sito potrete approfondire meglio questi temi e magari frequentare qualche suo corso all’università.
Ero ancora scosso dalle riflessioni suscitate da questo incontro quando ho ricevuto una mail di Rosanna Pagliarini che mi invitava a visitarela sua attività di “moda slow” (slow fashion per la precisione). Nemmeno il tempo di capire e mi trovavo sul mare, condividendo della focacca genovese con lei e sua figlia e discutendo dei massimi sistemi (ma anche del mare e del tempo!)
Nel pomeriggio sono così stato a vedere la loro attività. Rosanna ha fatto del cambiamento uno stato naturale. Impossibile risassumere il suo percorso. Si è trasformata e ha trasformato la sua attività professionale molte volte nel corso della sua esistenza. Al momento, seppur con grandi difficoltà logistiche, è riuscita ad avviare (con il supporto della figlia Caterina) una sorta di bottega artigianale di moda di qualità.
In questo spazio si insegna a cucire e a confezionarsi i propri abiti. I prezzi non sono certo alla porta di tutti, ma il concetto che muove questo tipo di attività è assolutamente in linea con i tempi che stiamo vivendo: a prodotti di basso costo e bassa qualità se ne sostituiscono altri più cari (comunque molto meno cari che quelli della “moda tradizionale”), ma molto molto più duraturi (ed esteticamente superiori).
Tutto questo porta ovviamente a riflettere su quale sia il vero risparmio: spendere poco oggi, domani e dopo domani, o spendere un po’ di più oggi e niente nel futuro.
Al di là di questo, Rosanna e Caterina si sono rivelate soprattutto due persone splendide e il tempo trascorso con loro è stato arricchente da molti punti di vista.
Ieri (sabato) ho fatto il turista per Genova e mi sono finalmente rilassato. Ed eccoci tornare al risveglio ghiacciato di oggi.
Questo viaggio è davvero una ricchezza inestimabile per la mia esistenza, uno straordinario catalizzatore di vite, esperienze, emozioni, incontri che mi prendono e mi trascinano come onde gioiose in una giornata d’estate. Non si vorrebbe mai uscire dall’acqua, il sole ci scalda piacevolmente, il mare ci trascina e ci accompagna, ci tonifica e ci esalta. Poi si esce, con un sorriso ebete sulle labbra e una stanchezza enorme che improvvisamente ci sovrasta.
Non mi resta quindi che accasciarmi sulla sabbia (o sugli scogli!) a recuperare le forze e ad asciugare le emozioni che via via penetrano nel mio essere.
Buona domenica
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